Il 26 settembre ,come associazione abbiamo incontrato il sindaco, l’assessora Cepparello e i vertici Aamps per affrontare la questione p.a.p a Magrignano. L’ incontro ha avuto il merito, oltre quello di definire il problema e avviare una soluzione, anche quello di mettere in luce la relazione con la situazione generale del borgo e la sua incompleta realizzazione. Il sindaco ha ammesso che lo scaricabarile perpretato negli anni ai danni degli abitanti dovrà finire, metafora che ha avuto su di noi lo stesso effetto di una goccia d’acqua sulle labbra di un assetato.
Nel frattempo, nello scenario sempre molto delicato e variabile della situazione fallimentare di Edilporto, arriva la notizia che il consorzio si trova da mercoledì scorso in regime di amministrazione controllata, cioè a dire gli sono stati concessi ulteriori due anni per il risanamento del debito.
Purtroppo questa notizia solleva comprensibili dubbi e pare allungare ancora i tempi di una soluzione definitiva dei nostri problemi, senza che si vedano sviluppi concreti nell’immediato, dal momento che negli ultimi anni il consorzio appare del tutto inattivo e incapace di rispondere a qualsiasi richiesta di intervento sulle aree da esso gestite.
Alla luce della nuova situazione che vede come interlocutore un soggetto praticamente inerte e inesistente sotto il profilo economico, chiediamo in che modo e attraverso quali operazioni il comune intende “caricarsi il barile”, dal momento che il borgo pur stuprato da interventi edilizi speculativi e dissennati rappresenta anche per sua ammissione un ricco potenziale , sia per la tipologia degli edifici che per la grande estensione delle aree verdi che ne fanno in prospettiva un valore aggiunto per la città.
In particolare esistono problematiche legate ad aree di cantiere ancora recintate, fra cui un esempio eclatante è quello della cosiddetta area commerciale, in vendita da anni che potrebbe rappresentare una nuova svolta per il quartiere, una volta che se ne rendesse disponibile l’utilizzo.
La nuova fase, che partirà a fine anno e che prevede la costituzione dei supercondomini ci consentirà di completare le pavimentazioni incomplete in tutto il borgo e di avviare qualsiasi altro intervento edilizio di pertinenza delle apup. Purtroppo allo stesso tempo sappiamo bene che in certe aree di proprietà Edilporto le lavorazioni interrotte, come il completamento di rampe di garage o di accessi pedonali agli edifici, rischiano di rendere vani gli sforzi e la buona volontà degli abitanti nella misura in cui non si individuano soluzioni o percorsi alternativi.
Da troppi anni le famiglie che hanno deciso di investire risorse in questa bella zona aspettano che i loro sogni siano realizzati. Abbiamo lottato per far portate via i detriti di cantiere, per far smontare le gru abbandonate e tristemente incombenti sugli edifici, per far pulire aree ingombre di scarti e immondizia ammucchiate da individui inqualificabili. Abbiamo manutentato il verde comprese le aree recintate unicamente con le nostre risorse, per dare dignità e decoro e sicurezza al quartiere che nonostante tutto amiamo.
Ci aspettiamo che il comune faccia la sua parte, prospettando soluzioni definitive e restituendo alla comunità un quartiere che per la bellezza dei suoi dintorni e la specificità delle costruzioni potrebbe rappresentare un valore aggiunto per la città, un centro di aggregazione culturale, un polo di attrazione per iniziative di tipo sociale e ricreativa che già come associazione promoviamo e intendiamo portare avanti.
Alla nuova amministrazione sta rilanciare la scommessa e investire in termini di credibilità e fiducia nelle istituzioni.
Manola Frediani
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